martedì 29 giugno 2010

Electree, il bonsai fotovoltaico



Scritto da Andrea Marchetti

Per chi non ha la possibilità di installare i tradizionali pannelli fotovoltaici sui tetti delle proprie abitazioni, potrebbe esserci comunque la possibilità di fare del bene all'ambiente producendo un po' di elettricità con la tecnologia fotovoltaica e dotandosi, allo stesso tempo, di un oggetto di design dal costo, tutto sommato, non troppo elevato. E' arrivato, infatti, dalla Francia il pannello solare portatile "bonsai".
Si tratta di Electree, un progetto di Vivien Muller, una scultura moderna che riproduce le forme di un alberello bonsai solo che, al posto delle foglie, ha dei piccoli pannelli fotovoltaici.
Il bonsai fotovoltaico consente di accumulare energia, grazie ad una apposita batteria nascosta alla sua base, per ricaricare i dispositivi mobili (telefoni cellulari ed assimilabili) degli utenti usando solo la fonte solare. La struttura è dotata di 42 celle che sono equivalenti a una superficie di 2.178 centimetri ², per un altezza della pianta di circa 40cm. Una volta caricato, l'accumulatore del bonsai alimenta una porta USB.

L’uso è strettamente limitato alla casa anche se il bonsai potrebbe "crescere" dato che Vivien Muller sta studiando anche la possibilità di usare alberi fotovoltaici di più grandi dimensioni, tali da pote essere installati in parchi e giardini pubblici, allo scopo di fornire postazioni pubbliche di ricarica e magari, illumininare le strade delle città.

Electree è disponibile in due colori, bianco e argentato ed è acquistabile direttamente online ad una cifra di 4950,00 euro.

martedì 15 giugno 2010

Bonus del 55% anche per i tetti verdi e giardini pensili




Potrebbe applicarsi la detrazione del 55% anche per chi coltiva il verde sul proprio tetto. È una proposta di legge avanzata alla Camera per recuperare il microclima delle nostre città e difenderci meglio dall'inquinamento.
Perchè più aumentano le piante, più diminuisce l'inquinamento. Le agevolazioni e detrazioni fiscali, hanno questo compito: favorire non solo la diffusione degli “orti urbani” ma anche dei giardini pensili. E dove sono, nelle nostre città, gli spazi inutilizzati da trasformare in giardino o in orto? Sui tetti.
Per le coperture a verde e di giardini pensili, si prevede in una detrazione dall'imposta lorda per una quota pari al 55% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino ad un valore massimo della detrazione stessa di 10mila euro da ripartire in due quote annuali di pari importo.
Quanto agli orti urbani, la proposta provvede attraverso l'istituzione presso il ministero dell'Ambiente di un Fondo per la forestazione urbana con una dotazione di 50 milioni di euro l'anno per i primi due anni dall'entrata in vigore della legge. Diffondere la cultura del verde pensile e degli orti urbani costerà complessivamente allo Stato 100 milioni di euro l'anno.
"I tetti - spiega Gianpiero Bocci primo firmatario della proposta - rappresentano gli unici spazi veramente inutilizzati delle città, luoghi in cui non va mai nessuno, immense distese di lastricati deserti. Spazi aperti a disposizione di tutti e utilizzati da nessuno e che possono diventare delle vere e proprie oasi di verde nelle nostre città congestionate".
Il “verde pensile”ha indubbi vantaggi e non solo dal punto di vista estetico: è un’ottima arma contro l'inquinamento dell'aria ed elettromagnetico, ed è un valido aiuto al risparmio energetico e per il miglioramento della qualità della vita, come dimostra l'esperienza di Paesi quali la Germania, il Giappone, gli Usa, il Canada.
Fonte: edilOne.it

venerdì 4 giugno 2010

MODELLO DI CASA TROMBE MICHAEL

In Francia, nei Pirenei (latitudine 42°N) e su Mosca(49°N), è stato messo a punto e sperimentato in parecchie case un sistema di riscaldamento solare a circolazione naturale originale ed interessante dal punto di vista economico. Una parete di cemento dello spessore di 0,30 m rivolta a sud viene verniciata in modo da favorire l'assorbimento della radiazione solare(nere, blu, arancione…) e ricoperta di lastre di vetro parallele alla parete stessa, dalla quale sono distanziate di qualche centimetro. Il sole riscalda la superficie assorbente e la camera d'aria compresa fra il muro e la lastra trasparente. Si innesca quindi un movimento convettivo d'aria che, attraverso opportune canalizzazioni, viene fatto affluire dalla zona bassa degli ambienti da scaldare nell'intercapedine tra muro e vetro, in questa si scalda e sale, rientrando dall'alto negli ambienti abitabili. Al tramonto del sole, la circolazione d'aria viene fermata e il calore immagazzinato del muro viene lentamente ceduto agli ambienti mantenendoli ad una temperatura di conforto durante la notte. In estate il ciclo può essere modificato per ottenere il raffreddamento dell'edificio: infatti l'aria calda, dall'intercapedine viene mandata verso l'esterno e il moto convettivo aspira aria fresca dal lato nord della casa, oppure il moto convettivo indotto dal calore solare nell'intercapedine viene sfruttato per aspirare aria fresca dal lato nord della casa. Tale sistema di captazione e accumulazione solare è stato ideato e sviluppato dal professor Trombe e dall'architetto Michel nella stazione per lo studio dell'energia solare dei Pirenei.Il muro di Trombe-Michel è un elemento assai più complesso di un normale collettore. Infatti funge da collettore, da accumulatore e da elemento strutturale portante della casa.

martedì 1 giugno 2010

L’eco hotel è dentro la montagna


È dell’architetto Matteo Thun l’idea di un hotel “dentro la montagna”. Una costruzione che, sfruttando i principi cardine della bioarchitettura, è parzialmente immersa sottoterra e utilizza materiali di provenienza locale e i principi di progettazione passiva per riscaldare e raffreddare i suoi interni.
L’idea nasce da un albergo già esistente chiamato Bella Vista di Trafoi Ortler, situato nella provincia di Bolzano, in Alto Adige. Costruito sul lato di un pendio di una montagna nel Parco Nazionale dello Stelvio, le undici unità individuali si siedono come dossi di terra “low-profile” esposti a Sud, ognuno dei quali sormontato con una sporgenza generosa ed un tetto verde che aiuta a regolare la temperatura interna tutto l’anno, in aggiunta alle finestre con triplo vetro, che sono anche utili per il controllo del rumore.
Per quanto riguarda l’impianto di riscaldamento, il calore viene convogliato tramite una pompa geotermica la quale utilizza la temperatura costante di una sorgente locale per fornire del riscaldamento a basso consumo energetico, e all’occorrenza anche il raffreddamento.
Il complesso ricorda una raccolta di case di hobbit, i quali vivono in perfetta simbiosi con la natura, come dimostrerebbero le enormi vetrate che servono per sfruttare la vista mozzafiato ininterrotta sulle montagne che danno una visuale degna di una cartolina. Il nuovo eco-hotel, uno dei tanti che stanno sorgendo negli ultimi anni nella zona alpina, è stato recentemente designato come “Klimahotel“, un riconoscimento internazionale per quelle strutture che aiutano il turista a seguire la strada della sostenibilità in tutte le diverse fasi di sviluppo del progetto. La struttura sarà completata nel 2011.