Secondo l'indagine di Ecobarometro, per il 71,9% la questione è prioritaria insieme al lavoro. Il 75% incolpa il governo per la mancanza di investimento. Bocciato il nucleare, grande maggioranza favorevole alle energie pulite e in molti hanno cambiato il proprio stile di vita
di ANTONIO CIANCIULLO
La novità è al secondo posto. Che al primo posto nelle preoccupazioni degli italiani ci fosse l'occupazione - o per meglio dire la disoccupazione - non era difficile da prevedere. Ma al secondo posto troviamo l'ambiente. Più di 7 italiani su 10 sono preoccupati per l'inquinamento e per lo spreco di risorse che derivano da scelte vecchie, dalla mancanza di coraggio e di innovazione. E quando dal generale si scende al particolare, al locale, la protesta si concentra sull'arretratezza del sistema di trasporti che in Italia penalizza il trasporto su ferro a vantaggio degli ingorghi su gomma.
E' questa la fotografia che emerge dal sondaggio, curato da Lorien Consulting e dal mensile La Nuova ecologia, reso noto al Forum QualEnergia organizzato a Firenze da Legambiente e Kyoto Club. Dopo il tema lavoro (88,1 per cento di risposte in un questionario in cui si potevano barrare fino a tre caselle) e il pacchetto dei problemi ambientali che si colloca a quota 71,9 per cento, nella classifica sulle preoccupazioni degli italiani troviamo la debolezza della classe politica (24,6 per cento), il terrorismo e la guerra (23 per cento), i conflitti istituzionali (14,5).
L'Ecobarometro segna dunque tempesta. E indica i responsabili. Il 75,7 degli intervistati ritiene che il governo centrale potrebbe fare di più per risolvere i problemi ambientali. Mentre il giudizio sulle amministrazioni locali, pur restando negativo, è meno severo: sono bocciate dal 61,5 per cento delle risposte.
Dal sondaggio emerge
poi una grande speranza nei confronti delle fonti energetiche pulite. L'indice di gradimento vede al primo posto il solare, seguito da eolico e idroelettrico. Bocciato il nucleare: solo il 30 per cento delle risposte è a favore e si scende al 25 per cento se la prospettiva è quella di una centrale atomica nella regione in cui si vive. Non si tratta solo di aspettative e giudizi teorici. Molti degli intervistati hanno cominciato a fare quello che potevano. Il 98 per cento usa lampadine ad alta efficienza, il 96 per cento ha comprato un elettrodomestico che riduce i consumi, il 73 per cento ha adottato una misura di coibentazione (dall'isolamento delle pareti ai doppi vetri).
poi una grande speranza nei confronti delle fonti energetiche pulite. L'indice di gradimento vede al primo posto il solare, seguito da eolico e idroelettrico. Bocciato il nucleare: solo il 30 per cento delle risposte è a favore e si scende al 25 per cento se la prospettiva è quella di una centrale atomica nella regione in cui si vive. Non si tratta solo di aspettative e giudizi teorici. Molti degli intervistati hanno cominciato a fare quello che potevano. Il 98 per cento usa lampadine ad alta efficienza, il 96 per cento ha comprato un elettrodomestico che riduce i consumi, il 73 per cento ha adottato una misura di coibentazione (dall'isolamento delle pareti ai doppi vetri).
E di fronte all'ultima, provocatoria domanda del sondaggio (avendo un milione di euro meglio investirli in una grande azienda automobilistica come la Fiat o aiutare una nuova impresa nel settore delle rinnovabili?) il 77 per cento degli intervistati ha optato per le rinnovabili.
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