Potrebbe applicarsi la detrazione del 55% anche per chi coltiva il verde sul proprio tetto. È una proposta di legge avanzata alla Camera per recuperare il microclima delle nostre città e difenderci meglio dall'inquinamento.
Perchè più aumentano le piante, più diminuisce l'inquinamento. Le agevolazioni e detrazioni fiscali, hanno questo compito: favorire non solo la diffusione degli “orti urbani” ma anche dei giardini pensili. E dove sono, nelle nostre città, gli spazi inutilizzati da trasformare in giardino o in orto? Sui tetti.
Per le coperture a verde e di giardini pensili, si prevede in una detrazione dall'imposta lorda per una quota pari al 55% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino ad un valore massimo della detrazione stessa di 10mila euro da ripartire in due quote annuali di pari importo.
Quanto agli orti urbani, la proposta provvede attraverso l'istituzione presso il ministero dell'Ambiente di un Fondo per la forestazione urbana con una dotazione di 50 milioni di euro l'anno per i primi due anni dall'entrata in vigore della legge. Diffondere la cultura del verde pensile e degli orti urbani costerà complessivamente allo Stato 100 milioni di euro l'anno.
"I tetti - spiega Gianpiero Bocci primo firmatario della proposta - rappresentano gli unici spazi veramente inutilizzati delle città, luoghi in cui non va mai nessuno, immense distese di lastricati deserti. Spazi aperti a disposizione di tutti e utilizzati da nessuno e che possono diventare delle vere e proprie oasi di verde nelle nostre città congestionate".
Il “verde pensile”ha indubbi vantaggi e non solo dal punto di vista estetico: è un’ottima arma contro l'inquinamento dell'aria ed elettromagnetico, ed è un valido aiuto al risparmio energetico e per il miglioramento della qualità della vita, come dimostra l'esperienza di Paesi quali la Germania, il Giappone, gli Usa, il Canada.
Perchè più aumentano le piante, più diminuisce l'inquinamento. Le agevolazioni e detrazioni fiscali, hanno questo compito: favorire non solo la diffusione degli “orti urbani” ma anche dei giardini pensili. E dove sono, nelle nostre città, gli spazi inutilizzati da trasformare in giardino o in orto? Sui tetti.
Per le coperture a verde e di giardini pensili, si prevede in una detrazione dall'imposta lorda per una quota pari al 55% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino ad un valore massimo della detrazione stessa di 10mila euro da ripartire in due quote annuali di pari importo.
Quanto agli orti urbani, la proposta provvede attraverso l'istituzione presso il ministero dell'Ambiente di un Fondo per la forestazione urbana con una dotazione di 50 milioni di euro l'anno per i primi due anni dall'entrata in vigore della legge. Diffondere la cultura del verde pensile e degli orti urbani costerà complessivamente allo Stato 100 milioni di euro l'anno.
"I tetti - spiega Gianpiero Bocci primo firmatario della proposta - rappresentano gli unici spazi veramente inutilizzati delle città, luoghi in cui non va mai nessuno, immense distese di lastricati deserti. Spazi aperti a disposizione di tutti e utilizzati da nessuno e che possono diventare delle vere e proprie oasi di verde nelle nostre città congestionate".
Il “verde pensile”ha indubbi vantaggi e non solo dal punto di vista estetico: è un’ottima arma contro l'inquinamento dell'aria ed elettromagnetico, ed è un valido aiuto al risparmio energetico e per il miglioramento della qualità della vita, come dimostra l'esperienza di Paesi quali la Germania, il Giappone, gli Usa, il Canada.
Fonte: edilOne.it
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