Nell'Anno Internazionale della Biodiversità, Bergamo si distingue per un prodotto del tutto innovativo
Cinque navate, 21 metri di altezza, 28,5 di lunghezza e 24 di larghezza.
Queste le dimensioni straordinarie del progetto ideato dall'architetto Giuliano Mauri, che ha unito abeti, castagni e noccioli in un intreccio che rende l’edificio veramente spettacolare. Complessivamente l’area coinvolta nella realizzazione di questo edificio verde è di circa 650 metri quadrati. Un progetto enorme, che è in grado di rispondere all’esigenza di mettere in atto un impatto zero degno di questo nome. La conservazione dell’ambiente passa anche attraverso iniziative di questo genere.
Il progetto cattedrale vegetale è un eccellente esempio di architettura sostenibile, che dimostra come sia possibile vivere e costruire mettendo in atto non solo un impatto ambientale ridotto, ma una vera e propria sintonia con l’ambiente.Un regno incontrastato della natura, che tra qualche anno diventerà ancora più interessante, visto che al suo interno cresceranno 42 piante di faggio. Una costruzione verde in tutto e per tutto che si distingue per il suo ecodesign molto particolare e che si vuole porre come un esempio evidente di dialogo intenso e continuo fra l’uomo e la natura. Le piante all’interno dell’ecoedificio sono accompagnate nel loro processo di crescita, rispondendo ad un obiettivo ben preciso di valorizzazione ambientale.
Queste le dimensioni straordinarie del progetto ideato dall'architetto Giuliano Mauri, che ha unito abeti, castagni e noccioli in un intreccio che rende l’edificio veramente spettacolare. Complessivamente l’area coinvolta nella realizzazione di questo edificio verde è di circa 650 metri quadrati. Un progetto enorme, che è in grado di rispondere all’esigenza di mettere in atto un impatto zero degno di questo nome. La conservazione dell’ambiente passa anche attraverso iniziative di questo genere.
Il progetto cattedrale vegetale è un eccellente esempio di architettura sostenibile, che dimostra come sia possibile vivere e costruire mettendo in atto non solo un impatto ambientale ridotto, ma una vera e propria sintonia con l’ambiente.Un regno incontrastato della natura, che tra qualche anno diventerà ancora più interessante, visto che al suo interno cresceranno 42 piante di faggio. Una costruzione verde in tutto e per tutto che si distingue per il suo ecodesign molto particolare e che si vuole porre come un esempio evidente di dialogo intenso e continuo fra l’uomo e la natura. Le piante all’interno dell’ecoedificio sono accompagnate nel loro processo di crescita, rispondendo ad un obiettivo ben preciso di valorizzazione ambientale.
Fonte: edilone.it
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